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Mercato immobiliare in leggera risalita, ma resta delicato. Intervista al presidente nazionale FIMAA Santino Taverna

13 gen 2017

Fimaa, Mercato immobiliare, Santino Taverna

by redazionetre

La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (FIMAA), che rappresenta la più grande associazione del settore dell’intermediazione in Italia e riveste, pertanto, un ruolo importante nell’ambito del complesso immobiliare, ha pubblicato, tramite il suo Ufficio Studi, il primo sentiment del mercato degli immobili residenziali sulle città metropolitane italiane. L’indagine, relativa all’ultimo periodo dell’anno appena passato e basata sulle risposte fornite dagli associati FIMAA ad appositi questionari, evidenzia una fase di ripresa del settore anche se ancora da stabilizzare e permette di tracciare un quadro congiunturale e significativo dell’attuale momento di mercato.

Come scaturisce dal sondaggio, il 2016 si è concluso con l’incremento della domanda di acquisto delle abitazioni, per lo più bilocali e trilocali, nelle città metropolitane italiane. Lo conferma il 64% degli operatori immobiliari intervistati, mentre per il 71% degli interpellati la fase di crescita interessa anche il lato dell’offerta, ovvero la vendita di abitazioni. Soprattutto l’incremento della domanda, per FIMAA, è segnale evidente di una fase favorevole di mercato caratterizzata, per altro, da prezzi più appetibili. Sul fronte dei valori, infatti, nell’indagine rimane maggioritaria l’indicazione di una riduzione dei prezzi per Roma e Torino, mentre per le città di Bari, Bologna, Cagliari e Firenze risultano preponderanti i giudizi di stabilità. Stabili anche i giudizi sui prezzi per la città di Milano, che solitamente anticipa la tendenza nazionale, segnale benaugurante per gli operatori. Il miglioramento congiunturale del mercato dello scambio abitativo è testimoniato anche dalla riduzione dello sconto sul prezzo di vendita riscontrato nelle compravendite che, nel 33% dei casi, è compreso tra i 5 ed i 10 punti percentuali. Quasi un quinto (19%) degli agenti immobiliari intervistati esprimono inoltre una riduzione dei tempi medi di vendita degli immobili. Lo studio ha permesso, inoltre, di riscontrare un incremento delle erogazioni creditizie bancarie; il mutuo, infatti, risulta la modalità di finanziamento più impiegata per acquistare un immobile, nell’80% dei casi. Per quanto riguarda il mercato dell’affitto, il sentiment ha rilevato un incremento della domanda per il 75% degli operatori interpellati, con canoni in riduzione per il 56% degli operatori.

“I dati del primo sentiment del mercato immobiliare residenziale sulle città metropolitane italiane – ha commentato il Presidente Nazionale FIMAA Santino Taverna – evidenziano un settore in leggera crescita che lascia presagire una ripresa anche verso altre città ed altri territori. Gli acquisti degli immobili residenziali stanno aumentando, mentre i prezzi si stanno stabilizzando. All’incremento della domanda continua a far da contraltare la numerosa offerta. L’attuale ripresa del settore immobiliare è in una fase da consolidare. Se i segnali di ripresa non saranno supportati da un’attenta politica di detassazione per il comparto, sarà comunque difficile vedere la fine del tunnel”. Per ottenere un’istantanea più specifica sulla situazione e capire se la risalita dell’immobiliare sia stabile ed equa sul territorio, abbiamo chiesto un parere proprio al Presidente FIMAA Taverna.

Presidente, l’indagine effettuata dal Centro Studi Fimaa evidenzia una leggera risalita del mercato immobiliare, con una domanda che aumenta e i prezzi che si stabilizzano. Tale trend di crescita interessa nord e sud del paese allo stesso modo, oppure viene influenzato dai diversi investimenti, soprattutto nelle infrastrutture? E, per quanto riguarda i prezzi di vendita e locazione degli immobili, essi si stanno stabilizzando ad un livello maggiore di quello pre crisi?

Da nord a sud la geografia del mercato immobiliare delle città metropolitane anche se con qualche differenza è orientata alla ripresa. Per il 64% degli operatori immobiliari FIMAA-Confcommercio ci sarà un incremento della domanda di acquisto di immobili e per il 71% degli interpellati continuerà anche la fase di crescita dell’offerta immobiliare. A livello macroscopico il trend positivo delle compravendite interessa quasi tutte le città oggetto dello studio con Bologna che totalizza il 33% di giudizi positivi, Cagliari il 50%, Firenze l’80%, Milano il 62%, Roma il 64%, Torino il 58% con la sola eccezione di Bari, dove il giudizio sulle compravendite trova tutti gli operatori intervistati d’accordo sulla stabilità. L’incremento della domanda e l’aumento delle compravendite sono sicuramente influenzate dal calo generico dei prezzi registrato a Roma e a Torino e che risultato stabili a Bari, Bologna, Cagliari e Firenze. Milano si posiziona invece in controtendenza, con l’11% degli intervistati che dichiarano prezzi in aumento e il 63% prezzi stabili. Di sicuro, nel dato di Milano, emerge la riscoperta vitalità del capoluogo meneghino unico centro italiano che è stato capace di resistere più che dignitosamente a questi anni di crisi, grazie ad investimenti mirati anche internazionali, non solo nel campo immobiliare, e ad una mentalità di stampo europeo. Per quanto riguarda invece la locazione, il sentiment ha rilevato un ulteriore incremento della domanda per il 75% degli operatori interpellati, l’offerta di locazione risulta in ulteriore aumento (per il 58% degli intervistati) con canoni in riduzione per il 56% degli operatori FIMAA. Una tendenza alla stabilizzazione viene indicata nelle città di Milano, Firenze, Bari, Bologna e Cagliari.

L’accresciuta attenzione riguardo il rischio sismico e di alluvione nel nostro Paese sta avendo un effettivo riscontro nella produzione degli edifici abitativi e nel lavoro degli agenti immobiliari?

Dopo i terremoti che hanno interessato l’Italia Centrale il governo Renzi ha pensato a Casa Italia, un piano ventennale che parte da incentivi e riduzione del fisco per i lavori di adeguamento degli edifici, con misure come la detrazione fiscale del 65% sugli interventi antisismici. Casa Italia ha visto la partecipazione anche dei maggiori player del settore immobiliare per un grande progetto organico sul futuro del Paese, che voleva dire prevenzione anti-sismica, ma anche del dissesto geologico. Con il risultato referendario e la successiva nomina di Paolo Gentiloni a presidente del Consiglio resta l’impianto del tavolo che doveva mettere a punto il piano per la messa in sicurezza del Paese dopo gli ultimi terremoti. Quello che ci auguriamo è che Casa Italia riprenda la sua attività alla quale come FIMAA prenderemo parte.

Nel 2016 abbiamo pagato l’ultima rata IMU sulla prima casa. Quanto è stato importante questo per la risalita della domanda nel mercato immobiliare? Lei Presidente ha già ricordato come un’attenta politica di detassazione debba necessariamente accompagnare i segnali di ripresa, ma basterà?

I provvedimenti per dare fiato al mercato immobiliare negli ultimi anni si sono susseguiti in modo poco ordinato. L’abolizione di Imu e Tasi sulla prima abitazione non di lusso può aver inciso nelle scelte di acquisto, anche se di poco, e ha dato di sicuro sollievo agli italiani proprietari di immobili. Hanno anche aiutato le agevolazioni sulle ristrutturazioni con lo sconto confermato per il 2017 e ampliato per gli interventi antisismici, come ha aiutato il nuovo regime per la tassazione sulle prime case, entrato in vigore nel 2014, che ha portato l’imposta di registro dal 3 al 2% e quella ipotecaria e catastale da 168 a 50 euro. Ciò per confermare che abbassare le tasse su un settore che negli ultimi anni è stato concepito come bancomat dal quale prelevare soldi è sicuramente necessario per incamminarsi verso la strada della ripresa.

Lo studio segnala, infine, un importante sblocco del credito bancario che, finalmente, riprende ad essere erogato in direzione delle famiglie dagli istituti che operano sul territorio italiano. Questo è, forse, il segnale più incoraggiante verso la ripresa del settore. Si vedono finalmente i risultati dell’ormai pluriennale operazione di quantitative easing fortemente sostenuta da Mario Draghi?

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